Comune di Castions di Strada

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Il Comune di Castions di Strada si inserisce lungo l’antica fascia delle risorgive. In questo territorio la presenza di acque sotterranee a bassa temperatura ha reso possibile il formarsi di ambiti naturalistici in cui esistono una fauna ed una flora uniche in Europa: il bosco planiziale “Bosco Boscat”, le paludi “Selvote”, le torbiere calcaree e la palude “Moretto”.

 

PALUDE MORETTO (Vedi Foto)

Il “Moret” è un raro esempio di prateria umida d’acqua dolce, sopravvissuta alle intense attività di bonifica avvenute nel territorio comunale.

L’area si caratterizza per la presenza di sorgenti d’acqua, chiamate “olle”. La zona è sottoposta alla tutela da parte del Consorzio di Bonifica; è attraversata dal torrente Cormor e in occasione delle sue piene viene usato come cassa di espansione naturale.

 

PALUDI “SELVOTE” (Vedi Foto)

La “Selvote” è una testimonianza di quello che anticamente era l’unico paesaggio della pianura padana: la prateria umida.

Dal punto di vista naturalistico si tratta di uno degli ambienti più interessanti a livello europeo. La linea delle risorgive segnala il passaggio tra l’alta e la bassa pianura, dove, a causa dei depositi d’argilla, l’acqua è costretta a risalire.

L’acqua delle risorgive, che si caratterizza per la temperatura media di 13°C e per le sue caratteristiche di limpidezza, ossigenatura e un alto contenuto di calcio e magnesio, emerge in numerosissimi punti, a volte fino a costituire alcuni fiumi (ad esempio lo Stella).

Nella “Selvote” si è in presenza di un habitat che si caratterizza per le formazioni erbacee che si insediano su terreni rialzati rispetto al livello della falda freatica e che, conseguentemente, risentono della risalita capillare dell’acqua di falda. In questo tipo di ambiente prolifica la molinia, una graminacea cespitosa, che riesce a sopravvivere anche con una scarsa disponibilità di sostanze nutrienti.

Queste praterie, chiamate anche molineti, sono ricche di specie floristiche, che aumentano il valore estetico – paesaggistico dell’area.

Questo habitat è ormai divenuto raro nella pianura padano - veneta e completamente scomparso in intere regioni. In Friuli Venezia Giulia i molineti planiziali hanno superato l’epoca dei grandi dissodamenti e delle bonifiche idrauliche anche grazie al loro ruolo nell’economia locale. In questi luoghi, infatti, venivano prodotti il fieno e lo strame, utili alla zootecnia familiare. Quando quest’ultima è venuta meno, molti molineti sono stati convertiti in arativi o pioppeti.

Minaccia per la sopravvivenza dei molineti è il progressivo abbassamento della falda freatica; nella Selvote, nell’ambito del Progetto Life, si è quindi provveduto a rimuovere uno strato di terriccio dello spessore di 30 cm, riavvicinando quindi il prato alla falda e rimuovendo nel contempo terra “contaminata” da sostanze nutritive sgradite alla molinia, da pesticidi e fertilizzanti chimici, prodotto di decenni di coltivazioni intensive non autoctone.

 

IL BOSCO BOSCAT (Vedi Foto)

Situato al confine con i Comuni di Carlino, Muzzana del Turgnano e San Giorgio di Nogaro, il bosco Boscat è tra i pochi resti della Foresta Lupanica che nel Medioevo si estendeva ininterrotta per tutta la Pianura Padana.

Querce e carpini, tipica vegetazione del bosco planiziale, accolgono sotto le loro fronde, avviate all’alto fusto, un ricco sottobosco costituito da “relitti glaciali”, specie vegetali qui rimaste dall’ultima glaciazione.

L’accesso, consentito solo previa autorizzazione comunale, consente di percorrere un ampio sentiero che porta alla scoperta della ricca flora locale: noccioli, frassini, farnie, carpini bianchi, ontani, olmi, bucaneve, campanellini, crocus, primule, pervinche, anemoni, aglio selvatico, ranuncoli ecc.

Una deviazione lungo il percorso conduce all’osservatorio faunistico che affaccia su uno degli undici laghetti artificiali (ex cave) situati nel comune, ove è possibile, armati solamente di binocolo, scrutare specie animali appartenenti ad ogni anello della catena alimentare.

Nell’area boschiva la Comunità Europea ha individuato due aree di studio, ove il Corpo Nazione delle Guardie Forestali provvede a continuo monitoraggio del naturale evolversi del bosco.

 

 

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